Clinica del Mal di Testa

Stress, cefalee e training autogeno

  • Lo stress come incide sulle cefalee
  • Cos’è il training autogeno e gli effetti sul cervello
  • Training autogeno e meditazione 
  • La Dott.ssa Drago e il training autogeno, domande frequenti

 

Lo stress come incide sulle cefalee

Lo Stress è una risposta fisiologica di adattamento fondamentale per affrontare al meglio le attività quotidiane nonché sopravvivere!

Dunque lo stress serve e può far anche bene. Il problema è quando questa condizione di adattamento permane troppo a lungo, stimolata da numerosi stressors e peggio ancora quando è alimentata dal tentativo di risolvere problematiche più “mentali e virtuali” che “pratiche e reali”.

La caratteristica principale delle persone con emicrania o cefalea tensiva quella è di avere un sistema nervoso “col turbo”, facilmente affaticabile e iper-eccitabile, dunque iper-reattivo. Tanti fattori possono iper-stimolarlo e favorire, in determinati momenti “il crollo” con la conseguente infiammazione neurogenica che determina l’attacco del mal di testa. Lo Stress in eccesso o negativo è uno dei principali.

 

Come gestirlo? Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Eleonora Drago, psicologa di parlarci di una terapia anti-stress molto efficace e auto-gestibile: il Training Autogeno (T.A.).

 

Cos’è il training autogeno e gli effetti sul cervello

Il Training Autogeno o T.A. è metodo di auto-distensione da concentrazione psichica. Analizziamo queste prime parole:

  • auto perché si auto-induce, il più delle volte attraverso l’ascolto di una voce esterna, quella del conduttore;
  • distensione perché produce un effetto distensivo su tutto il sistema muscolo – scheletrico e contemporaneamente un rilassamento mentale.

La concentrazione psichica e l’isolamento da ogni elemento esterno al di fuori della voce guida, sono essenziali per ottenere un risultato immediato e un miglioramento progressivo.

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che apporta molteplici benefici in tutto l’organismo inteso come unità mente-corporeo. Può combattere l’insonnia, le somatizzazioni, lo stress, l’ansia, i disturbi sessuali; è uno strumento utile per la conoscenza di sé e l’acquisizione di maggiore consapevolezza corporea; viene utilizzato in psicoterapia ed impiegato in ambito sportivo per favorire il recupero di energie ed incrementare la fiducia in se stessi.

La respirazione profonda è il fondamento base del Training Autogeno e la respirazione diaframmatica diventa essenziale per lo svolgimento di tutti gli esercizi. Ci sono esercizi “inferiori” e “superiori”. I “6 esercizi inferiori” sono:

  1. esercizio della pesantezza,
  2. del calore,
  3. del corpo che respira,
  4. del plesso solare che emana calore,
  5. del cuore che batte calmo e forte,
  6. della fronte fresca.

Gli esercizi superiori – complessi – vengono invece utilizzati di fronte a problematiche specifiche che vanno valutate.

Quali sono gli effetti sul cervello? 

Il Training Autogeno  ha un effetto calmante e sicuramente contribuisce nel contrastare e ridurre il rilascio dell’ormone dello stress, il cortisolo.

 

Training autogeno e meditazione

Il T.A. è nato in un contesto scientifico, fu ideato da un medico di nome Schultz e si è ampiamente diffuso in Occidente. Yoga, zen sono pratiche di meditazione orientale e nascono in un contesto religioso. Hanno in comune la respirazione profonda diaframmatica.

Training Autogeno e Mindfulness

Il termine Mindfulness è la traduzione in inglese della parola “Sati” in lingua Pali, che significa “attenzione consapevole” o “attenzione nuda”. Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente la propria esperienza, senza valutarla o criticarla. In poche parole è una tecnica introspettiva che (esamina percezioni, sentimenti, oggetti della mente) incrementa la consapevolezza e il grado di rilassamento. Può essere praticata da seduti oppure camminando.

Durante il Training Autogeno, che si pratica supini o seduti, oltre al porre attenzione al proprio corpo è necessario concentrarsi sulle formule pronunciate dal conduttore al fine di percepire le trasformazioni corporee ed il progressivo rilassamento mentale.

La Dott.ssa Drago e il training autogeno, domande frequenti

La mia passione è nata già durante gli anni universitari, quando a mia volta ho appreso queste tecniche al corso di studi del prof. Mauro Gatti. Passione e ostinazione, visto che inizialmente avevo le mie difficoltà e resistenze nell’esecuzione degli esercizi! Grazie alla continuità e alla dedizione, ho fatto mia questa tecnica per poi insegnarla, una volta ottenuta l’abilitazione all’esercizio della professione di psicologo.

Il T.A. per pazienti con cefalea è indicato?

Assolutamente si! E lo dico con grande convinzione, visto che la maggior parte delle cefalee hanno una componente psicologica che direttamente o indirettamente favorisce negativamente l’ipereccitabilità del sistema nervoso che caratterizza queste condizioni cliniche molto invalidanti.

Si pratica da solo o in gruppo? a casa?

Si può praticare da soli o in gruppo; in un ambiente accogliente e privo di rumori, con luce soffusa. Si può fare a casa su un lettino o in uno studio.

Come funziona un percorso di T.A.? quante sedute?

Il T.A. è un percorso progressivo che può variare nel numero di sedute. Per ottenere dei risultati concreti bisogna fare almeno 10-12 sedute…ma se si vogliono mantenere i risultati e implementarli, il T.A. dovrebbe diventare un vero e proprio esercizio da integrare al proprio stile di vita.

Da sostenitrice di un modello “organismico” e complesso della persona, in cui il tutto è più della somma delle parti, mi piace ricordare che il benessere totale della persona è fatto dall’integrazione dinamica di diversi fattori di natura psicologica e fisica. E se il corpo ci da sei segnali dobbiamo impegnarci per ascoltarli e prenderli in considerazione!

Per maggiori informazioni scrivete direttamente alla Dott.ssa Drago: contatti

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