Clinica del Mal di Testa

Cefalea, infiammazione e alimentazione: le patologie associate

  • Le patologie associate all’ infiammazione cronica silente
  • Le cause dell’Infiammazione cronica silente
  • La resistenza all’insulina
  • Cosa fare e rimedi

Le patologie dell’infiammazione cronica silente

Nel precedente articolo abbiamo introdotto l’argomento dell’infiammazione cronica silente.

Su internet trovi molte cose ma in sintesi, le cause e i fattori predisponenti e scatenanti di questa condizione sono numerosi e sono ovunque, Infatti fanno parte della nostra vita quotidiana. Sebbene ci teniamo alla nostra salute e a quella dei nostri figli, sempre più spesso non vi prestiamo realmente attenzione e non agiamo di conseguenza.

Eppure la ricerca scientifica e la pratica clinica quotidiana hanno ormai ben dimostrato come questa condizione infiammatoria silente sia implicata o possa favorire lo sviluppo di numerose e pericolose patologie:

  • cancro (alla prostata, pancrea, polmoni, ovario, colonrectale, linfoma)
  • malattie cardiovascolari, infarto, ictus
  • malattie del sistema immunitario e del sistema gastro-intestinale
  • diabete, dislipidemie e altre disfunzioni metaboliche
  • allergie e intolleranze – leggi qui intolleranze-alimentari-test
  • dermatiti (psoriasi)
  • malattie neurodegenerative come Alzheimer e le demenze
  • osteoporosi, fibromialgia, artrite, nefriti
  • disfunzioni della sfera emotiva (ansia, depressione), disfunzioni sessuali
  • patologie respiratorie

 

Le cause dell’Infiammazione cronica silente

Le principali cause che determinano questo stato infiammatorio persistente e auto-degenerativo sono:

  1. l’età: più passa il tempo e più contrastare gli effetti degenerativi necessita un intervento attivo (esercizi e alimentazione “sane”);
  1. la genetica: non si possono cambiare i proprio geni, ma attraverso giuste correzioni dello stile di vita possiamo cambiare l’espressone della nostra genetica, attivando meccanismi protettivi e salutari;
  1. alimentazione scorretta:
  • uso costante o eccessivo di zuccheri e cereali raffinati  – definiti non a caso la “nuova droga” del secolo
  • cibi ad alto indice glicemico – leggi qui la tabella e scopri quanti ne mangi: alimenti-ad-alto-indice-glicemico
  • acidi grassi saturi e carne rossa
  • cibo spazzatura (il “junk food”) tipico dei pasti veloci e in viaggio;
  • insaccati e alimenti conservati
  • grassi “trans”, omega 6
  • cibi con glutine – leggi qui capire se puoi essere intollerante: intolleranza-al-glutine-7-possibili-sintomi
  • glutammato di sodio (ristorante cinese e prodotti in scatola o congelati)
  • latticini e derivati

Guarda questo video del Prof. Berrino: i veleni che mangiamo quotidianamente .

  1. le tossine: l’inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua (prodotti per pulire, metalli pesanti, colla, plastiche, fibre sintetiche);
  1. stress: che produce cortisolo in eccesso che va alterare i livelli di

insulina, il metabolismo, il sistema immunitario e cardiovascolare  (ipertensione), favorisce lo sviluppo del diabete, osteopenia, osteoporosi, compromissioni cognitive e alterazioni della tiroide. Per approfondire leggi qui: stress-e-cefalea.

 

  1. i radicali liberi, il ph acido e lo stress ossidativo, il fumo;
  1. la sedentarietà: l’esercizio fisico è fondamentale per una vita sana. Per approfondire sui benefici dell’esercizio per la cefalea leggi esercizio-fisico-gli-effetti-benefici per la cefalea e qui: emicrania e esercizio come medicina.
  1. deficenze ormonali sessuali: che hanno un impatto negativo sul metabolismo e sistema immunitario;

10. infezioni croniche batteriche e virali e malattie del cavo orale; 11. disfunzioni gastrointestinali e deficit nutritivi essenziali; 13. disturbi del sonno – leggi qui: disturbi-del-sonno-e-cefalea. 15. la resistenza all’insulina. 

La resistenza all’insulina

L’ Insulina è l’ormone che regola la concentrazione della glicemia (zucchero nel sangue) e permette una distribuzione adeguata di glucosio nelle cellule. L’eccesso viene accumulato sotto forma di trigliceridi nel tessuto adiposo. Un regime alimentare squilibrato che predilige un consumo di carboidrati ad alto indice glicemico (quelli raffinati o industriali), in orari e secondo modalità altrettanto scorrette, determina un’iperproduzione di insulina.

Tale eccesso di insulina costante, fa si che nel lungo periodo le cellule dei tessuti diventino meno sensibili all’ormone e di conseguenza il trasferimento di glucosio alle cellule viene alterato con conseguente aumento del senso di fame continuo (caccia allo zucchero) fino al sovrappeso o obesità o diabete.

Per scoprire l’indice glicemico di ciò che mangi, leggi subito qui: indice glicemico e tabelle degli alimenti.

 

Cosa fare e rimedi

Per capire quanto sei “silenzionsamente infiammata/o” devi fare alcune cose fondamentali e semplici.

Continua a seguire la pagina e scoprilo nel prossimo articolo.

Referenze

Kwan HY et al. The anti-cancer and anti-obesity effects of Mediterranean diet. Critical Reviews in Food Science and Nutrition 2015 Apr 1:0

Martinez-Gonzalez MA, Bes-Rastrollo M. Dietary patterns, Mediterranean diet, and cardiovascular disease. Current Opinions in Lipidology 2014 Feb; 25(1): 20-26

Rheu GB et al. Risk assessment for clinical attachment loss of periodontal tissue in Korean adults. Journal of Advanced Prosthodontics 2011 Mar; 3(1): 25-32

Rodriguez T. Gut bacteria may exacerbate depression. Scientific American 2013 Oct 17.

Ruiz-Canela M et al. Dietary inflammatory index and anthropometric measures of obesity in a population sample at high cardiovascular risk from the PREDIMED (PREvencion con DIeta MEDiterranea) trial. British Journal of Nutrition 2015 Feb; 27:1-12

Setiawan E et al. Role of translocator protein density, a marker of neuroinflammation, in the brain during major depressive episodes. JAMA Psychiatry 2015 Mar 1; 72(3): 268-75

Van de Rest O et al. Dietary patterns, cognitive decline, and dementia: a systematic review. Advances in Nutrition 2015 Mar 13; 6(2): 154-68

Vgontzas AN et al. Adverse effects of modest sleep restriction on sleepiness, performance, and inflammatory cytokines.Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism 2004 May; 89(5): 2119-26

 

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